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GUARIRE DA UN DISTURBO ALIMENTARE SI PUO’ … SEMPRE!

Mi chiamo Barbara e sono ammalata di

anoressia quando avevo 14 anni e la mia prima psicoterapeuta mi disse che la “colpa” del mio disturbo alimentare era senza dubbio mia madre. Dopo un primo ricovero ho iniziato la terapia con un’altra psicoterapeuta, con lei ho approfondito ulteriormente il ruolo dei miei genitori nello sviluppo della mia malattia. Ho parlato tanto della mia infanzia e delle mie dinamiche famigliari, quasi 10 anni, ma non sono guarita dalla mia anoressia. Mi era stato detto che avrei dovuto accontentarmi di gestire i sintomi e per qualche anno mi ero anche convinta che quella, per me, fosse l’unica vita possibile. Ma non era VITA. Era un sopravvivere seguendo le regole di una malattia che mi faceva credere che non avrei mai potuto fare a 

meno di lei. Mi sono ritrovata a 44 anni a 

pensare che quella, per me, era l’unica vita 

possibile. Il barlume di speranza è arrivato quando ho letto Atomi Habits e ho iniziato ad interessarmi alla Neuroplasticità. Forse potevo cambiare il mio cervello anche dopo tanti anni. Ho iniziato a cercare se qualcuno avesse mai scritto qualcosa sulla nauroplasticità e i disturbi alimentari e ho trovato colei che mi ha 

letteralmente salvato: Tabitha Farrar. Ho la fortuna di conoscere bene l’inglese e il suo libro Rehabilitate, Rewire, Recover e le ho chiesto se potesse farmi da Recovery Coach. Mi ha letteralmente cambiato la vita e ho compreso più grazie a Tabitha (persona guarita 

dall’anoressia diventata eating disorder recovery coach e autrice di libri) sulla mia malattia che in tanti anni di terapia ma soprattutto ho trovato una persona che mi ha detto “lo sono sicura che tu possa guarire”. L’approccio di Tabitha è totalmente diverso da quello che vedo ogni giorno adottare nei trattamenti tradizionali e si basa sulla riprogrammazione neurale, una parte di me era scettica ma del resto, cosa avevo da perdere? Ho usato i mie tratti caratteriali ossessivi e perfezionistici per seguire alla lettera 

le sue indicazioni e posso dire che ho raggiunto in pochi mesi un livello di libertà che mai avrei pensato possibile. Sentivo che mi mancava ancora un pezzo a quel punto, o forse una parte di me non si convinceva del fatto che avrei potuto vivere tutta la vita mangiando senza seguire regole o restringendo e così ho iniziato un programma di Intuitive Eating con una terapeuta esperta di disturbi alimentari americana. La scelta perfetta. Sono convinta che un percorso di Intuitive eating sia il completamente perfetto di ogni guarigione da disturbi alimentari, un viaggio per rientrare in connessione con il proprio corpo e reimparare ad ascoltarlo mentre, un pezzo alla volta, si decostruiscono grassofobia e dettami della diet culture. Quando ho capito che, dopo 30 anni di malattia, sarei davvero potuta guarire, ho deciso che avrei dedicato il resto della mia vita ad 

aiutare le altre persone a guarire e sarei diventare eating disorder recovery coach per portare anche in Italia questa figura che per me è stata fondamentale per guarire dalla mia anoressia. Quando parlo sui social ricevo tanti 

commenti di persone che si stupiscono di vedere una persona di 47 anni che parla di questi temi perché nell’immaginario collettivo soffrono di dca solamente le ragazze giovani e invece la verità è che se non guarisci i disturbi alimentari non passano da soli, purtroppo. Tanto quanto esiste lo stereotipo sulla ragazza malata di disturbi alimentari emaciata allo stesso modo in Italia ancora troppi (anche addetti ai lavori) pensano che guarire da un disturbo alimentare significhi raggiungere e mantenere un 

determinato peso. Guarire è molto di più e la parola che per me esemplifica al meglio la guarigione è libertà. 

Barbara Arlati 

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